Conte felice al Chelsea ma senza rinnegare la Juventus
Conte felice al Chelsea ma senza rinnegare la Juventus

Antonio Conte considera la Premier League che sta vincendo con il Chelsea, la sua creatura prediletta. Ma i tifosi della Juventus si sentono offesi. Perchè sminuire i 3 Scudetti vinti sulla panchina bianconera? In realtà Conte non aveva nessuna intenzione di farlo. Ma il dibattito è aperto: più forte questo Chelsea o la prima Juve di Conte?

E' da quando Antonio Conte non è più l'allenatore della Juventus che l'ambiente bianconero lo discute. E' stata colpa sua se se ne è andato, non doveva tradirci, il pensiero dei tifosi. Conte ha risollevato la squadra bianconera, portandola da 2 settimi posti ai 3 Scudetti. L'attuale tecnico del Chelsea non ha più avuto buoni rapporti con la dirigenza juventina, ma ci tiene ad essere ricordato in maniera positiva dai suoi ex tifosi. In questi giorni, è passato il concetto che Conte ritiene molto più importante e difficile vincere in Premier League piuttosto che in Serie A e questo i tifosi della Juventus non lo hanno gradito. Ma non è questo il pensiero di Conte. In realtà però il dibattito è aperto: è più forte questo Chelsea di Diego Costa che sta vincendo la Premier o la prima Juventus di Conte rifondata su Andrea Pirlo?

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"Meglio vincere una Premier League, è più importante di 3 Scudetti vinti in Italia", boom.

Questa frase, una miscela esplosiva dal punto di vista mediatico e calcistico, se attribuita ad Antonio Conte può suscitare un vespaio di reazioni.

Ed è accaduto. I tifosi della Juventus che si sentono sminuiti e dimenticati, l'orgoglio calcistico italico che vive malissimo una considerazione di questo genere.

Il punto è che il tecnico dei Blues primi in classifica, molto felice anche dopo il successo sul  Southampton in Premier e sul Tottenham in FA Cup, questo concetto non lo ha mai espresso.

Si è limitato a rispondere "Sì", anzi "Yes", alla domanda se questa con il Chelsea fosse l'impresa più importante della sua carriera di allenatore. E indubbiamente lo è.

Anche se di misura, battere le armate multimilionarie di Manchester, quella di Guardiola e quella di Mourinho, alla guida di un Chelsea che nessuno pronosticava per il  titolo anche dopo una campagna-acquisti poco rilevante, è una impresa superiore anche a quella della sua Juventus del primo anno, stagione 2011-12, quando a venire battuto dai suoi giocatori era stato, come rivale principale, il Milan di Ibrahimovic e Thiago Silva.

Ma non c'era nessuna intenzione da parte di Conte di rapportare un titolo inglese a tre titoli italiani.

Il tecnico leccese, per il quale le trappole mediatiche non finiscono mai come dimostrano le accuse di parlare in dialetto salentino durante gli allenamenti a Cobham, valorizza la sua impresa di quest'anno senza mancare di rispetto ad un trienno di trionfi bianconeri.

Il concetto però è passato. Come ben sa lo stesso Antonio Conte che ha reagito, dichiarando: "Vincere la Premier varrebbe più dei tre scudetti alla Juventus. Nessuno me lo ha mai chiesto, nessuno mi ha mai domandato nulla, paragonando questa eventuale vittoria a quelle della Juve. Da quando sono andato via c'è chi si diverte a infangarmi e mettermi contro i tifosi della Juventus. Non ho mai fatto paragoni e mai ne farò. Da quando sono al Chelsea ho sempre evitato di parlare di Juventus proprio per non dare spazio a polemiche eppure si riesce sempre a trovare il modo per mettermi in bocca frasi mai pronunciate da me. Sono infuriato!".

Anche per questi motivi, Antonio non parteciperà alla girandola degli allenatori e non tornerà nel calcio italiano.

Non lo fa Conte, ma lo possiamo fare noi: il confronto.

Più forte il Chelsea di oggi o la prima Juve di Conte del 2011?

In porta il Buffon degli ultimi anni della carriera e il Courtois nel pieno della sua maturità, se la giocano, fermo restando che la carriera di Gigi resta inimitabile.

In difesa, la vera grande creatura della prima formazione bianconera di Conte, la BBC di Bonucci, Barzagli e Chiellini resta superiore. 

A centrocampo, la presenza di Matic e Kantè, di Fabregas e Moses rende il reparto Blues più completo, più fisico e più accattivante. Anche se un giocatore della classe e della qualità di Andrea Pirlo, a Stamford Bridge non ce l'hanno.

In attacco, il Chelsea vince nettamente, bastano Hazard e Diego Costa a spostare l'indicatore a favore dei Blues, rispetto ai Matri e Vucinic della primissima ora bianconera. Che in ogni caso Conte non ha nè dimenticato nè rinnegato.

E l'ambiente bianconero, che si sta comunque godendo l'eliminazione di un Barcellona forte come ha dimostrato la vittoria nel Clasico di Madrid, deve tenerlo presente.

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FONTI:

Per il contenuto: Chelsea-Conte: "Mai fatto paragoni con  la Juventus", La Repubblica, 26 Aprile 2017.

Per l'immagine: Www.we-news.com 

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Articolo scritto da:

Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).