
Fiducia Milan, il futuro rossonero è molto meno fosco di come veniva dipinto ai tempi del lavoro con scarsi risultati di Montella, delle picconate del New York Times e della diffidenza Uefa. L'ad rossonero Marco Fassone è al lavoro per rendere operativo, entro maggio, il rifinanziamento del debito contratto dal club di via Aldo Rossi con l’hedge found Elliott, che ha permesso a Li Yonghong, attraverso un prestito da 303 milioni di euro, di poter rendere operativo il closing dello scorso aprile. La cifra è scomposta tra il debito di AC Milan e quello della proprietà che, con la maturazione degli interessi, arriva a 370 milioni, con il debito in carico al club più facilmente rimborsabile rispetto a quello in capo al proprietario del club.
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In casa Milan non si parla più di dover cedere necessariamente un top player in estate, senza la qualificazione Champions League.
Anzi, settlement agreement con l'Uefa permettendo, si torna a parlare di mercato di rafforzamento con 2-3 innesti.
Tutto questo attraverso un lavoro economico-finanziario: dopo aver declinato la proposta del fondo Highbridge, l'ad rossonero Fassone ha incaricato l’advisor Merrill Lynch di trovare uno o più finanziatori interessati a rifinanziare il debito del Milan e conta di avere un quadro più completo nel corso del prossimo mese e mezzo, ovvero entro la fine di marzo quando verrà convocato dall’Uefa per discutere del settlement agreement.
All’appuntamento di Nyon, l’amministratore delegato rossonero vorrà arrivare con i contratti firmati relativi al rifinanziamento, il che darebbe all’Uefa le garanzie richieste dalla stessa federazione quando bocciò, il 15 dicembre, la richiesta di voluntary agreement avanzata dal Milan.
Per rendere ancora più appetibile ai potenziali rifinanziatori il debito rossonero, Marco Fassone sta pensando di costituire una media corp sull’esempio di Inter e Roma.
Si tratta di una società controllata da AC Milan, che si andrebbe ad unire a quelle già esistenti o a sostituirne una, che prenderebbe in carico la gestione dei diritti tv, del marketing e delle sponsorizzazioni. In pratica una società iper sana, che produce grandi utili e a bassi costi di gestione.
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Il rifinanziamento, per rimborsare il fondo Elliott ma anche con una somma superiore per avere altri soldi grazie alla nuova media corp per il mercato e la gestione futura del Milan, avrà una durata di almeno 5 anni.
Negli ultimi mesi, sia il management del Milan sia il fondo Elliott sono entrati in contatto con soggetti interessati a rilevare il club dalle mani di Li Yonghong.
Ma la risposta è stata negativa da parte del presidente milanista, che è fermamente convinto che nel 2020, anche attraverso la quotazione su una borsa asiatica, il valore del club sarà nettamente superiore al valore d’acquisto.
Già oggi, stando alla valutazione fatta dall’agenzia ICS di New York, il Milan ha avuto un incremento di 150 milioni del suo valore, il tutto dovuto alla riduzione dei debiti e all’incremento del valore della rosa.
Il tutto in attesa di mettere nero su bianco entro la primavera e vedere anche che tipo di sanzioni comminerà l’Uefa in ottica settlement, che oltre all’aspetto economico, potrebbe portare anche a delle limitazioni di operatività sul mercato e sulle liste per le manifestazioni continentali.
Ma al Milan c’è fiducia che, dopo il campo, anche l’extra possa essere sistemato.
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FONTI:
Per il contenuto: Situazione rifinanziamento, Merrill Lynch opera in esclusiva. I dettagli dell'agenda economica del club, milannews.it, Pietro Mazzara, 17 febbraio 2018.
Per l'immagine: www.we-news.com
Articolo scritto da:
Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).