
In occasione dell'incontro all'Irccs - Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano - l'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti ha commentato Inter-Juventus di sabato scorso e raccontato diversi anedotti sulla sua esperienza in nerazzurro: "Per tanti interisti è stato un ritorno al passato, di colpo ti sei risentito coinvolto in pieno nella storia di una volta. Nel fatto di essere vittima di situazioni strane. Partite come quella di sabato ti fanno essere ancora più interista". Insomma, nonostante il fischio finale la gara è ancora in corso e nessuno la dimentica nemmeno per un attimo.
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A 5 giorni dal Derby d'Italia non tendono a placarsi le polemiche sul match. Nelle ultime ore rimbalzano voci assurde: l'arbitro Orsato sorvegliato dai Carabinieri nella sua abitazione, chi parla di "furto di Stato", due avvocati che decidono di firmare una petizione per rigiocare la partita.
Era inevitabile che l'operato arbitrale andato in scena al Meazza sabato scorso suscitasse ripercussioni: più di qualche decisione ha sollevato perplessità; una su tutti, il sacrosanto cartellino rosso non assegnato a Pjanic al momento del chiaro contatto falloso su Rafinha.
L'errore di valutazione di Orsato è saltato all'occhio fin da subito, anche ai tifosi juventini: quello che ormai non si può più accettare è la solita e inconsistente polemica che segue la partita, componente imprescindibile nell'ambiente nostrano.
Qualcuno ha analizzato il match nel suo aspetto tattico? Chi ha riconosciuto meriti e demeriti di vincitori e vinti? Quasi nessuno.
Gli strafalcioni arbitrali sono stati ridotti grazie all'introduzione dell'agognato VAR, ma non si potrà mai raggiungere il rischio zero.
L'arbitro continuerà sempre ad avere il suo influsso soggettivo sull'esito dell'incontro, ciò che è meno sopportabile è la patetica dietrologia con cui si sono resi protagonisti numerosi interisti e napoletani in questa settimana, con gran parte dei primi ad addossare ad Orsato la totale responsabilità della sconfitta casalinga, mentre molti tifosi partenopei, invece, hanno colto l'opportunità per innescare la solita ventata di malafede verso la Juventus.
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La verità è che l' errore di Orsato c'è stato ed ha influenzato la gara: ma è altrettanto vero che l'Inter, a 3 minuti dalla fine si trovava sul 2-1: aveva la partita in mano.
Calo di concentrazione? Scelte tecniche superficiali (la sostituzione Santon-Icardi era quantomeno discutibile)? Ad ogni modo, la partita, nonostante un approccio iniziale mediocre, poteva addirittura essere vinta, ma in 2 minuti i 3 punti sono stati gettati alle ortiche.
Dopo la sconfitta del Franchi per 3-0, i tifosi napoletani sono insorti: "che c'è di strano?", direte voi.
Il paradosso è che il bersaglio della frustrazione partenopea era proprio la Juventus, rea di aver falsato il campionato, mentre in realtà il Napoli a Firenze non si è mai presentato.
Fallire nella partita che poteva permettere agli uomini di Sarri di rimanere agganciati alla prima posizione potrà costare molto caro; l'allenatore toscano continua a scaricare la pressione sull'ambiente bianconero, ma potrebbe ritrovarsi di fronte ad una cruda realtà: la scelta di abbandonare l'Europa per concentrarsi totalmente sul tricolore non sembra aver dato i suoi frutti.
Nella settimana che ha visto la Roma sfiorare l'impresa, vale la pena spendere una parola sulla stagione europea giallorossa: la notte dell'Olimpico ha significato molto per il rilancio del calcio italiano, dimostrando come la differenza con le super potenze non sia così clamorosa, tutti gli altri ne tengano conto.
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