images/stories/articles.jpgI Pittsburgh Steelers ritrovano il loro qb Big Ben Roethlisberger e, inanellando una serie di lanci da ko, asfaltano I Kansas City Chiefs, rimettendosi in corsa per i Playoff. Continua la corsa anche di Denver che, nonostante la perdita in corsa anche del loro secondo qb, regolano facilmente i Tampa Bay Buccaneers. Bene anche Dallas, L.A. Rams e New Orleans, mentre New England, sempre priva di Tom Brady, crolla, inaspettatamente, in casa, contro Buffalo.

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La quarta giornata del campionato NFL ha un assoluto protagonista, ritrovato dopo la sospensione subita, il qb dei Pittsburgh Steelers, Ben Roethlisberger, ha preso in mano la squadra e grazie ai sontuosi lanci recapitati nelle mani dei suoi ricevitori, ha portato a casa la partita contro i Kansas City Chiefs col risultato netto di 43-14.

Il match non è mai stato messo in discussione, grazie, soprattutto, all'intesa, mai venuta meno, tra il trio delle meraviglie Roethlisberger-Bell-Brown che, in pratica, ha fatto il bello e il cattivo tempo, in campo. E ora, Pittsburgh fa davvero paura.

Ma i campioni di Denver non stanno, di certo, a guardare. Seppur colpiti da una tegola non da poco, come l'infortunio alla spalla dell'erede di Manning, Trevor Siemian, i Broncos non si sono fatti intimorire dai Buccaniers e hanno messo in campo un altro qb ragazzino, Paxton Lynch, il quale, con freddezza e determinazione, ha guidato i suoi con un buon 14/24, 170 yards lanciate e un TD. Non male, il ragazzo, si farà. 27-7 il risultato finale, con Denver ancora imbattuta, con buona pace dei detrattori di inizio stagione.

A San Francisco, invece, i locali 49ers, brutta copia delle notevoli formazioni del passato, cedono il passo ai Dallas Cowboys del duo Prescott-Elliott (Tony Romo ancora out) 24-17, nonostante i 14 punti di vantaggio iniziali per quelli della California. SF, ancora priva in regia di Kaepernick il contestatore, subisce troppo l'aggressività offensiva dei texani e non mette mai in campo soluzioni offensive adeguate.

Mai così bene, negli ultimi anni, d'altro canto, i L.A. Rams,  i quali, grazie, soprattutto, alla continuità di rendimento del qb Case Keenum, sbancano Arizona 17-13 e si portano sul 3-1 nel bilancio vinte/perse. I Cardinals pagano la scarsa vena del qb sostituto di Palmer, Drew Stanton, intercettato più volte nelle fasi finali della gara.

I New Orleans Saints, finalmente, rivedono la luce, in una partita contro San Diego, tutta votata all'attacco, decisa da un fumble nel finale. Bene, come al solito, il regista Drew Brees, decisivo nei lanci, specie negli ultimi minuti, mentre i Chargers non possono che rammaricarsi per il vantaggio di 13 punti gettato alle ortiche.

Non ha pace Cam Newton, qb di Carolina, colpito duro ancora una volta e a rischio commozione cerebrale, nel match perso contro Atlanta 48-33 e costretto a lasciare il campo. I finalisti dell'anno scorso non riescono, quest'anno, a trovare il bandolo della matassa e cadono in balia delle folate offensive di Julio Jones, ben imbeccato da Matt Ryan.

Male anche i New England Patriots, soffocati dall'aggressiva difesa dei Buffalo Bills, perdono 16-0 (zero punti in casa non succedeva dal 1993). Brissett ha dovuto subire ben tre sack e un fumble, per non parlare delle difficoltà a racimolare un terzo down... Ma alla prossima tornerà Brady e, allora le cose cambieranno, forse...

Nel Monday night, poi, Minnesota dimostra, ancora una volta, uno stato di forma invidiabile e vince facilmente 24-10 contro i NY Giants che ci mettono pure del loro, con Eli Manning confuso e impreciso e OBJ non in grado di controllare i bollenti spiriti.

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