images/stories/basket/giocatori/andrea-bargnani.jpgE' ufficiale, il Mago del basket nostrano esportato in terra americana, Andrea Bargnani, saluta la terra dello zio Sam e, dopo 10 anni di onorata carriera a stelle e strisce, torna in Europa. A seguito anche dei guai fisici che lo hanno tormentato negli ultimi due anni negli States, il romano, una volta rescisso il contratto che lo legava ai Brooklyn Nets, ha preferito restare in Europa, dopo lo sfortunato torneo preolimpico, accasandosi in Spagna, al Baskonia di Vitoria.

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Ora è ufficiale. Andrea Bargnani, detto "Il Mago", 31 anni da compiere a Ottobre, dopo 10 anni di più che onorata carriera nella Nba, lascia gli States e fa ritorno in Europa, campionato spagnolo. Il giocatore italiano vestirà la casacca del Saski Baskonia con cui ha firmato un contratto biennale.

La notizia è stata confermata dall'atleta stesso nel suo profilo Facebook ma era nell'aria da tempo. Il lungo romano era reduce da due stagioni tormentate prima con i New York Knicks e poi coi Brooklyn Nets dove, a causa dei numerosi infortuni, era stato costretto a perdere diverse partite, senza, pertanto, riuscire ad esprimere tutte le sue doti e potenzialità.

Approdato, lo scorso anno, ai bianconeri di Brooklyn, Bargnani sperava in un rilancio della sua carriera negli States dopo la deludente parentesi a New York ma, purtroppo per lui, non è stato così e, quindi, per il nostro giocatore, non c'era altra soluzione alla rescissione consensuale del contratto con la seconda compagine della Grande Mela.

Bargnani, ad ogni modo, si è detto soddisfatto della scelta di approdare in un campionato competitivo come quello spagnolo, dichiarando di essere "Felice di entrare a far parte di un grande e storico club, protagonista, negli ultimi anni sia in Eurolega che nella ACB (la Lega di basket spagnola ndr). Avere un ruolo importante in un progetto ambizioso era il mio obbiettivo principale".

Ma andiamo, nello specifico, ad esaminare la carriera professionistica del giocatore romano. 213 cm per 111 Kg di peso, Il Mago è sempre stato un giocatore estremamente versatile, valido sotto i tabelloni e molto efficace anche nel tiro dalla distanza.

Ha iniziato con la palla a spicchi giovanissimo, sotto l'egida della madre Luisella già giocatrice a livello amatoriale e dello zio Massimo Balducci che militò nella Perugina Jeans e nella Stella Azzurra Roma.

Dopo alcune stagioni ad alto livello nelle serie minori con Trezzano Rosa, Stella Azzurra e SAM basket Roma, nel 2003 compie il grande salto nella massima serie con la Benetton Treviso dove vince lo scudetto 2005-06 con anche il titolo di miglior giovane nel campionato italiano e il rising star Trophy dell'Eurolega.

Nel 2006 viene selezionato come prima scelta assoluta nei Draft della Nba, primo europeo e sesto non americano, dai Toronto Raptors, dove giocherà per 7 campionati, raggiungendo due volte i playoff.

Nel 2013 passa ai New York Knicks, il che, sembra configurarsi come un salto di qualità non da poco e un riconoscimento alle sue notevoli capacità tecniche. Ma, purtroppo per lui, i continui infortuni al gomito non smettono di tormentarlo e ne limitano costantemente il rendimento.

Passa nel 2015 ai rivali dei Brooklyn Nets al minimo salariale, rifiutando anche un'offerta maggiore dei Sacramento Kings ma, dopo pochi mesi, il romano si deve arrendere e rescinde il contratto, diventando free agent.

Analizzando i dati numerici sul suo percorso nella Nba, salta subito all'occhio che le sue enormi potenzialità si sono potute esprimere non al meglio, non solo, come abbiamo già detto, per via delle partite saltate per infortunio (ben 183 negli ultimi 5 anni) ma anche per non aver militato in franchigie in grado di puntare in alto.

Nella Nba, infatti, un campionato lunghissimo e stressantissimo, in cui si giocano ben 82 partite solo di regular season, se a metà del calendario una compagine già si ritiene fuori dai giochi, è difficile, poi, per i giocatori, tenere alta la tensione per il resto della stagione.

Ad ogni modo, il Mago è riuscito ad ottenere una media di 21 punti circa, in regular season, nel 2010-11, primo e unico italiano a riuscire nell'impresa e, sul totale, una media punti di 14,3 a partita, risultato di tutto rispetto.

Ora, per Bargnani, si apre una nuova pagina per la carriera di un ragazzo che ha ancora molto da dare al basket, anche in chiave nazionale e, non c'è dubbio, che una lega come quella spagnola, saprà far esaltare le doti tecniche e di fisicità di uno dei nostri giocatori simbolo.

 

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