
Hai capito Antonio Conte? Ha preso atto una litigata dopo l'altra che Diego Costa era un tipo da prendere con le pinze, ma fino a che ne aveva bisogno per vincere la Premier League, ha mediato con lui e si è riappacificato. Poi, a Campionato vinto, ecco l'sms che, dal racconto dell'attaccante brasiliano naturalizzato spagnolo, suona più o meno così: "Caro Diego, mi spiace ma non rientri più nei miei piani per il futuro del Chelsea". Orgoglioso com'è, Diego Costa lo ha subito reso pubblico comunicando di non voler più rientrare nell'organico dei Blues. Un abbandono che ricorda da vicino la lite del "che fai mi cacci" fra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini nell'Aprile 2010.
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Cosa fa più notizia del licenziamento in diretta? Che fai mi cacci?
Era il 22 Aprile del 2010 e andò tutto in onda in diretta televisiva alla direzione nazionale del Popolo delle Libertà, fra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini: il primo terreo, il secondo rosso in volto, il dito puntato, la celebre frase.
La scenetta cult, traslata dalla politica al calcio, è sembrato di riviverla oggi ascoltando e leggendo le dichiarazioni di Diego Costa, l'attaccante ex Atletico Madrid con cui Antonio Conte e il Chelsea hanno vinto l'ultima edizione della Premier League inglese.
Questo il racconto di Diego Costa: “Devo essere sincero, ho ricevuto l’altro giorno un messaggio di Conte che mi ha detto che non faccio più parte dei suoi piani. Quindi ora devo cercarmi una squadra. Dopo tutto quello che ho fatto al Chelsea, mi ha mandato un messaggio. Ora devo cercarmi una squadra e giocare. Il Chelsea? Non mi hanno chiamato, sono stato io a girare a loro il messaggio di Conte".
Tutto questo proietta Diego Costa sul calciomercato: "Ora è tutto più facile, se un allenatore non ti vuole sì o sì il Chelsea deve vendermi. E a prezzo di saldo. Perché non mi vuole più? Ah non lo so, avrò fatto una stagione brutta. E' l’anno del Mondiale, devo giocare e devo pensare al mio futuro".
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Fini a Berlusconi: "Che fai, mi cacci?"
Diego Costa su Antonio Conte: "No, no, mi ha proprio cacciato", un racconto davvero spettacolare.
Scenari ed epoche diverse ma il Diego Costa come Fini attizza, anche se in questo caso Antonio Conte non ha proferito parola, mentre il Silvio Berlusconi del 22 Aprile 2010 era andato giù davvero duro: "Dici cose senza grande rilevanza politica e oggi hai cambiato totalmente posizione. Martedì mi hai detto di essere pentito di aver collaborato a fondare il Pdl e che volevi fare un gruppo parlamentare diverso. Delle cose che hai chiesto non avevo notizia, comunque ne discuteremo. Lascia stare la Sicilia che ci sono dentro i tuoi uomini e ti ho già detto che voglio vendere il Giornale. Dici che sei super partes? Per questo non sei venuto a piazza San Giovanni? Allora se vuoi fare politica lascia la presidenza della Camera".
E' stato questo il momento del "che fai mi cacci?" di Fini, nel suo caso il passo successivo è stata una riunione con i suoi parlamentari fedeli, mentre nel caso di Diego Costa si passa subito al calciomercato: il giocatore interessa a Milan, Inter, grandi Club cinesi ma anche europei e chi più ne ha più ne metta.
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FONTI:
Per il contenuto: Diego Costa boom, Conte mi ha scaricato, fcinter1908.it, 8 Giugno 2017.
Per l'immagine: www.we-news.com
Articolo scritto da:
Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).