Finalmente siamo al completo e conosciamo i nomi delle 32 squadre che parteciperanno ai Mondiali di Brasile 2014, dai giornali già denominate come le 32 più belle del mondo. Già da oggi, 21 novembre 2013, i bookmaker hanno ufficialmente cominciato i pronostici e le scommesse sulla vincitrice che verrà incoronata nella notte del 12 giugno 2014. Proviamo a conoscerle più da vicino e mettere in evidenza le favorite.
Con un Mondiale che si gioca in Brasile, ovviamente la prima fra tutte ad essere messa sul gradino più alto del podio è proprio la padrona di casa: la Selecao.
Il Brasile vanta più titoli (5), gioca in casa, ha vinto la Confederations Cup e spende una stella come Neymar naturalmente viaggia in prima classe.
Così come la Spagna campione in carica, che sarà anche invecchiata e avrà perso smalto, ma intanto dalla partita d'esordio del Mondiale sudafricano (Svizzera) ha perso una sola partita ufficiale: la finale della Confederations Cup.
Tutti sanno come gioca, nessuno riesce a fermarla. Eppure, se ci chiedete di scegliere una sola favorita, diciamo Germania, che ha portato a lievitazione giusta i suoi talentini e li ha irrobustiti con l'esperienza internazionale di una Champions dominata. Ma, soprattutto, la Germania ha aggiunto alla potenza atletica costituzionale e alla notevole qualità offensiva, un palleggio quasi contro natura, che abbiamo assaggiato a San Siro e che Guardiola, al Bayern Monaco, ha contribuito a educare. Oggi la Germania è una squadra completa, talentuosa, organizzata, affiatata e affamata. E' il calciatore al massimo della forma che calcia in porta dalla sua posizione preferita.
Dietro alle prime tre, ci siamo noi. Prandelli ha già portato l'argento europeo e il bronzo della Confederations. "Siamo animali da competizione", ricorda Buffon. Vero. La coppia Balotelli-Rossi, al massimo delle potenzialità, regge il confronto con la concorrenza. La nostra duttilità tattica, ammirata in Confederations, è tesoro che gli altri ci invidiano.
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Nel biathlon "garra (rabbia agonistica)-tecnica" l'Argentina è sempre da medaglia d'oro. Spesso implode, bruciata dalla sua stessa passione, ma se azzecca la tensione giusta, questo centauro dal cuore di Campagnaro e dai piedi di Messi, può sbancare. Higuain, Di Maria, Palacio...
Anche l'Olanda sta portando a maturazione una ricca generazione di talentini, accudita da maestri di classe: Van Persie, Robben, Sneijder... La corsa dei ragazzini di Van Gaal, in un contesto di grande sofferenza atletica, può diventare una scala che porta in alto.
In un giardinetto a parte abbiamo collocato Belgio e Colombia, le nazionali più abbaglianti delle qualificazioni, due gruppi zeppi di talento e di ambizioni forti. Il Belgio dei riccioloni (Fellaini, Witsel), dei golden-boy (Hazard, Lukaku) e degli "italiani" (Nainggolan, Mertens) ha passeggiato nel girone della Croazia: 8 vittorie, 2 pari.
La Colombia ha chiuso seconda, a 2 punti dall'Argentina, il girone sudamericano, con la migliore difesa dei gruppi. Quindi non è soltanto Radamel Falcao. E noi lo sappiamo bene avendo in casa Zapata, Guarin, Cuadrado, Muriel, Ibarbo... Belgio e Colombia sono saltate tra le prime 5 del ranking Fifa, ma la fase finale di un Mondiale è un altro mondo, dove il sangue ribolle in mondo diverso.
Se sapranno domare emozioni inedite, le sorprese annunciate zomperanno tra le prime cinque anche in Brasile.
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