
Il derby di Milano è finito, ma le polemiche si propagano senza fine e senza sosta. Subito dopo la fine della partita, ha dato il via alle danze Mario Balotelli. L'attaccante del Nizza, che avrebbe dovuto essere in tutt'altre faccende affacendato, pochi secondi dopo il gol del 2-2 di Zapata ha twittato: "Non me ne frega niente se mi insultate, forza Milan!". Apriti cielo fra i tifosi interisti. Un altro "vulnus" per la tifoseria nerazzurra, è stato rappresentato dall'arbitro Orsato. Le frasi dure e minacciose del direttore di gara verso Icardi al termine del primo tempo, sono state edulcorate dal designatore Messina, ma non sono piaciute alla dirigenza interista. Ci sono stati però problemi anche per il Milan e in particolare per il suo nuovo presidente, Li Yonghong. Il proprietario cinese dell'Aston Villa lo ha accusato con un tweet di "giocare d'azzardo" sulla pelle del Milan, mentre tutti i media che sono sempre stati contrari al closing si sono sentiti invitati a nozze dall'atteggiamento tenuto dalla dirigenza nerazzurra che non ha voluto salutare, per ordini partiti dall'alto, i nuovi proprietari rossoneri.
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Nelle ore successive al 2-2 di San Siro che tiene più il Milan in corsa per l'Europa rispetto al Milan, la tendenza dei social e dei media è stata quasi quella di ribaltare l'esito del Derby in cui è stata decisiva la Goal-Line Technology.
La gioia del Milan dopo il pareggio di Zapata si è trasformata nel solito balletto fra la proprietà interista nota, solida e strutturata, mentre quella milanista sarebbe misteriosa, incerta e spregiudicata.
Tutto è partito da Tony Xia, proprietario dell’Aston Villa, formazione che milita attualmente nella Seconda Divisione inglese.
Il capo dei Villans ha pubblicato un tweet proprio sul Milan: "Preoccupato per il gioco d’azzardo. Auguri sinceri al Milan e ai suoi tifosi", aggiungendo l’emoticon delle mani unite, in preghiera.
Xia, proprietario cinese dell’Aston Villa, ha acquisito, nel Maggio 2016, il Club inglese per 75 milioni di euro.
A dare nuovamente fiato alle trombe delle testate giornalistiche e degli opinionisti anti-closing, è arrivata la notizia del divieto di saluto, arrivata dall'altro, direttamente da Zhang Jindong e impartita a tutti i dirigenti interisti.
Il divieto appunto di salutare Li Yonghong, il nuovo presidente del Milan.
Normalmente questa scelta sarebbe stata commentata come uno sgarbo, come una mancanza di stile da parte di Suning-Inter nei confronti di Rossoneri Lux-Milan.
Ma in questo clima post-closing in cui in molti fanno fatica a legittimare la nuova proprietà rossonera nonostante la firma dei Cinesi, il gesto è stato visto e interpretato come la conferma dei sospetti di molti.
A tal proposito vale la pena ricordare che è effettivamente una usanza asiatica non rendere onore a chi ha avuto qualche problema giudiziario, ma è altrettanto vero che ciò che è stato inflitto dalle autorità Cinesi a Yonghong è stata una semplice infrazione per la mancata denuncia della cessione di quote di una sua azienda, la P2P, ex Doulon Spa. In fondo, 90.000 euro di multa. Non una cifra ciclopica.
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Altri ricordano che a Panama Papers, una sorta di Albo che raggruppa tutti coloro che hanno svolto operazioni finanziarie border line nei paradisi fiscali, sono iscritti sia Zhang Jindong, proprietario dell'Inter e di Suning, sia Li Yonghong. La tendenza del momento a fare Buoni e Cattivi, appare quindi eccessiva.
A rendere ancora più incandescente l'atmosfera del post-derby è intervenuto Mario Balotelli: "Insultatemi pure, non mi frega un …. #forzamilan, #shhhhh, #felice», ha scritto su Twitter l'attaccante ex azzurro.
Il tutto è stato corredato dalla foto di Locatelli e dal tabellino finale.
I tifosi nerazzurri non l’hanno presa bene, e in effetti in questo momento Balotelli dovrebbe pensare soprattutto al Nizza al suo ritorno in Nazionale.
La rivalità e magari, dal punto di vista nerazzurro, la differenza di onorabilità rispetto al nuovo Milan, ha reso particolarmente irritato l'atteggiamento interista nei giorni pasquali successivi al derby.
Le uscite di Balotelli non hanno contribuito a migliorare il clima.
Ma a tutto questo si è aggiunto il problema arbitrale. C'erano già stati attriti fra Orsato e Icardi a Febbraio, a Torino, in coda a Juventus-Inter.
Quando, però, alla fine del primo tempo del derby milanese, Orsato si è rivolto ancora in malo modo a Icardi che stava protestando ma anche chiedendo chiarimenti, la situazione è tornata d'attualità.
Il designatore arbitrale Messina ha rilasciato dichiarazioni comprensive nei confronti del carattere e della personalità di Orsato e queste frasi hanno ulteriormente irritato la dirigenza interista, proiettata in difesa di Icardi proprio nei giorni in cui è tornato a parlare Maxi Lopez della loro polemica in Nazionale argentina.
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FONTI:
Per il contenuto: Polemica con Icardi, Messina spiega. Goal.it, 17 Aprile 2017.
Per l'immagine: www.we-news.com.
Articolo scritto da:
Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).