Si è chiusa oggi con la 21ª tappa da Cuneo a Torino la 99ª edizione del Giro d'Italia. La tappa adatta ai velocisti è stata come di consueto la classica passerella per il vincitore della corsa rosa. Il giro però è stato molto incerto e non ha mai avuto un vero e proprio padrone, ciò è dimostrato dal fatto che spesso in quest'ultima edizione della corsa, è cambiata più volte la maglia rosa. Il punto di svolta è però arrivato nella terzultima tappa con l'arrivo a Risoul quando Nibali spesso in difficoltà nelle tappe precedenti è riuscito a realizzare un'autentica impresa vincendo la tappa e recuperando quasi l'intero svantaggio di oltre 4'.
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Impresa continuata nella tappa di ieri quando sulla penultima montagna della tappa che avrebbe deciso il giro, il passo della Lombarda sferra un attacco irresistibile anche per la maglia rosa Esteban Chaves ai 4 Km dal Gpm della montagna.
Quando scollina ha già un vantaggio di 56'' che lo rendono maglia rosa virtuale e vincitore virtuale del giro d'Italia.
Al traguardo Nibali arriva stremato, ma consapevole dell'impresa appena realizzata, in quanto dopo pochi minuto il sogno diventa realtà, Chaves taglia infatti il traguardo con oltre 1' di ritardo e perde un giro che solo il giorno prima sembrava già suo.
Il siciliano dell'Astana si è preso il giro da vero fuoriclasse, proprio quando tutti lo davano per finito.
Lo squalo dello stretto ha saputo reagire alle batoste accusate sulle Dolomiti come solo un grande campione sa fare, con calma ed intelligenza, ha saputo aspettare l'occasione giusta per poter ribaltare una classifica che sembrava ormai già scritta e definitiva.
Nelle ultime due tappe di alta montagna, forse le più impegnative dell'intero giro, quelle alpine che da sempre sono decisive, Nibali è apparso subito diverso da quello dei giorni bui delle precedenti tappe che lo avevano visto accusare distacchi piuttosto pesanti e non consoni ad un ciclista come lui che in montagna è sempre andato bene.
Che la gamba dei giorni migliori fosse tornata si è visto subito, già quando ha messo la sua squadra a lavorare per fare selezione prima di mettersi in proprio per cercare di ridurre il suo distacco.
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Di certo non si aspettava di riuscire addirittura a ribaltare il giro che sembrava aver finalmente trovato il suo padrone, l'olandese Kruijswijk che fino a quel momento non aveva dato segni di cedimento.
Ma come in tutti gli sport non basta essere solo bravi, ciò che fa la differenza è l'esperienza ed è proprio quest'ultima che permette a Nibali di aggiudicarsi la sua seconda corsa rosa dopo quella conquistata nel 2013.
Una vittoria che fu molto diversa da questa, in quell'edizione infatti, il siciliano dell'Astana, dominò il giro sin dalle prime tappe, quest'anno invece ha dovuto patire prima di realizzare il sogno.
La vittoria della 99ª edizione del giro d'Italia da parte di Vincenzo Nibali è frutto non solo dell'esperienza accumulata in questi anni, ma anche della capacità di soffrire e saper riemergere con la classe che lo contraddistingue e fa si che sia annoverato tra i più grandi ciclisti del panorama internazionale e della storia del ciclismo mondiale.
Una vittoria bella e quanto mai emozionante non solo per i tifosi che hanno vissuto qualcosa di incredibile ed inimmaginabile che probabilmente non vedranno mai più, ma anche per se stesso che ha sconfitto non solo i suoi avversari, ma anche la paura di non farcela e le forti critiche piovutegli addosso da parte dei suoi detrattori.
Con questa impresa ha stupito tutti ed ha fatto strabuzzare gli occhi ad appassionati ed addetti ai lavori che non riuscivano a credere ai propri occhi.
Nibali non è un campione come tutti gli altri, è un ragazzo che si impegna sempre al massimo e nelle difficoltà riesce sempre a trovare quella forza interiore che gli permette di raggiungere la vittoria.
Il giro e suo ed ora lo aspetta il Tour de France che potrebbe consacrarlo definitivamente se dovesse vincerlo e potrebbe farlo diventare una leggenda del nostro ciclismo eguagliando Pantani, ultimo ciclismo italiano a centrare l'accoppiata giro-tour.
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