La notizia che nessuno vorrebbe sentire, che ti lascia un buco profondo nel cuore e nella mente. Jules Bianchi non ce l'ha fatta. Dopo 9 mesi di lotta in bilico tra la vita e la morte si è dovuto arrendere a un destino beffardo, che ha privato il mondo del motori di un ragazzo speciale ed estremamente talentuoso.
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Nella notte, precisamente alle 2.45 ora locale, è arrivato il comunicato ufficiale della famiglia: Jules Bianchi è morto.
Una notizia che sconvolge il mondo dei motori, tutti gli appassionati e non di Formula 1. Perché Jules era un ragazzo semplice, sempre sorridente, sempre disponibile e gentile, un ragazzo davvero "acqua e sapone", molto raro in un mondo materialista come quello della Formula 1.
Tra pochi giorni avrebbe compiuto 26 anni, ma lo spaventoso incidente del 5 ottobre scorso a Suzuka aveva privato il giovane pilota francese della propria forza vitale.
Dato subito per spacciato, persino dai medici che l'avevano curato, non aveva smesso di lottare, dimostrando non solo in pista di essere un guerriero dall'animo immenso.
La sua morte ha sconvolto tutti, dai piloti, agli amici più stretti, ai fans, che si sono stretti attorno alla famiglia Bianchi per dimostrare il proprio affetto e la propria vicinanza, come fossimo tutti parte di una grande famiglia.
Jules lascerà un grande vuoto nell'animo di chi lo ha amato, che in parte sarà rimpiazzato dal suo dolce sorriso e dalle sue grandi imprese.
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L'immagine che è impressa e resterà per sempre viva nei ricordi di tutti noi è il capolavoro del Gran Premio di Monaco.
Partito 21°, in una gara complicata e con vari colpi di scena, riesce a portare al traguardo la propria Marussia in 9° posizione, consegnando alla piccola squadra i primi, fin'ora unici, punti iridati della sua storia.
Considerando il livello tecnico della macchina e il budget esiguo del team, il risultato è già di per sè immenso; se poi aggiungiamo che si è lasciato alle spalle piloti del calibro di Raikkonen (Ferrari) e Magnussen (McLaren), allora questo risultato possiamo definirlo come una vera e propria impresa sportiva.
Nel 2009 fu inserito nel programma giovani della Scuderia Ferrari, con cui aveva già girato in vari test.
La Scuderia di Maranello puntava molto su Jules; infatti era destinato a prendere il posto di Kimi Raikkonen al volante della Rossa al termine della stagione 2014, andando a formare con Vettel una coppia di giovani brillanti per riportare in auge la gloria del Team italiano.
Erano ormai 21 anni, da quel terribile 1 maggio 1994, che il mondo della Formula 1 non si trovava ad affrontare un terribile shock; anche se Bianchi si trovava in coma da ormai più di 9 mesi, la notizia ha scosso ampiamente il mondo intero dei motori, riportando all'attenzione di tutti il tema della sicurezza.
Nell'incidente occorso al pilota francese si sono concatenate delle serie sfortune di cause e situazioni che solitamente non si vedono sui circuiti.
Negli anni, il tema della sicurezza dei piloti è stato ampiamente trattato e sono stati compiuti enormi passi avanti; d'altronde, con dei bolidi che sfiorano i 350 km/h è impossibile garantire la sicurezza al 100%.
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