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Gli azzurri della pallanuoto hanno battuto in finale la Serbia per 8-7 ai supplementari (6-6 dopo i tempi regolamentari) nella finale di Shanghai.

Reti di Gallo, Aicardi (tripletta), Figlioli, Presciutti (doppietta) e Felugo.

Quindi, azzurri campioni del mondo.

 

Il Settebello è campione del mondo. L'Italia della pallanuoto torna sul gradino più alto del podio 17 anni dopo l'ultima volta (i Mondiali del '94), e Sandro Campagna elogia "cuore, coraggio e compattezza" della sua nazionale fresca d'oro ai Mondiali di Shanghai.

"La Serbia - il primo commento, ai microfoni RaiSport, del ct azzurro - ha individualità eccezionali. Noi li abbiamo battuti con l'atipicità del nostro gioco e l'unione tra di noi. È stata la vittoria del gruppo. Con la compattezza, gli italiani sono unici al mondo".

Quindi, un grande gioco di squadra contro delle individualità eccellenti.

Un elogio particolare al portiere Tempesti, che ha parato due rigori alla Serbia: "È stato eccezionale, e non solo in occasione di questi due penalties".

Settebello, nome derivato dalla Rari Nantes Napoli.

Un mito che si rinnova: dopo tre olimpiadi, due mondiali e tre europei, a Shanghai l'Italia della pallanuoto conquista per la prima volta un oro - il primo 17 anni dopo l'ultima volta - senza schierare nemmeno un giocatore nato in Campania.

Prima del successo sulla Serbia - con il contributo degli oriundi Amaurys Perez (Cuba) e del brasiliano naturalizzato australiano Pietro Figlioli - gli ori della pallanuoto maschile a livello mondiale sono stati cinque (tre olimpici e due mondiali).

A livello mondiale, invece, l'Italia aveva perso la finale contro la Jugoslavia nel 1986 (a Madrid, allenatore Fritz Dennerlein) anche lì ai supplementari (ben otto).

Anche l'ultima finale mondiale, quella del 2003 a Barcellona contro l'Ungheria, finì ai supplementari e con una sconfitta.

In assoluto l'ultimo oro vinto dal Settebello era datato 1995, campionati Europei di Vienna, il primo dopo la "rivoluzione" di Rudic che aveva mandato via tutti i senatori, ma in quella squadra c'erano due che oggi sono in panchina vicino a Campagna, vale a dire il vice Pomilio e il team manager Attolico.

La partita è stata vinta con il cuore.

L’Italia è stata sotto anche all’inizio ma con orgoglio è tornata sotto contenendo prima della Serbia, contrapponendo il cuore della squadra alla forza della Serbia.

Pareggiando poi l’avversario e infine superandolo fino a chiudere il terzo periodo sul 5-3 facendo segnare un parziale di 4-1.

 

A 8 dalla fine sembra che la via per la vittoria sia davvero ad un passo ma i serbi si sono rifatti sotto a -1.

Presciutti sigla la sua doppietta portando nuovamente a 2 la distanza tra le due nazionali.

Ma Udovicic e compagni non mollano e, grazie anche ad un rigore inesistente agganciano i nostri.

I supplementari vedono gli azzurri sempre davanti.


Aicardi  segna una personale tripletta ma  subito la Serbia pareggia.

Il rigore assegnato alla Serbia a 30 secondi dalla fine del primo tempo supplementare avrebbe potuto spezzare i nostri sogni ma un Tempesti immenso risponde da campione.

Nella ripresa è Maurizio Felugo, a 35 secondi dal termine a mettere la parola fine sul match, regalando l’oro ad un Settebello, di nuovo Mondiale.

Written by Mario Lombardi modificated by Manager_Igor Scarabel

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