La nostra campionessa, Tania Cagnotto, si racconta e parla dell’incidente occorsole al polso e al ginocchio, quando ha avuto un incidente con un motorino.
E’ stata ferma un mese e questo non è buono per la condizione atletica della nostra Tania Cagnotto.
Andiamo in casa delle leonesse cinesi. Intanto spieghiamo che la scelta di una sportiva cinese si basa su una scelta tra milioni di possibili aspiranti campionesse.
Durante le Olimpiadi in Cina, quando si andava a cenare tra i piccoli ristorantini vicini agli stadi, a servire erano tantissime ragazze, la maggior parte delle quali erano state aspiranti campionesse e che durante le selezioni dovevano superare esercizi sempre più difficili.
E spesso se l’esecuzione non riesce può provocare un danno fisico, e molte ragazze che servivano portavano su di sé le ferite delle prove non superate.
In proporzione in Italia?
Abbiamo da anni questa libellula che quando si tuffa è uno spettacolo cui assistere.
Figlia d’arte di una grande ex tuffatore che negli anni 60 ha infiammato gli spettatori di tutto il mondo con le sfide con l’altro grande ex “angelo biondo” Klaus Di Biasi.
La Cagnotto ha un fisico allenato per rispondere alle sollecitazioni che la sua specialità gli impone.
Certo questo incidente non ci voleva e forse è costato una medaglia d’oro alla Tania Cagnotto.
Era una medaglia alla portata della nostra Tania Cagnotto.
Lei non si scompone e pensa che tuffandosi con tranquillità, senza l’assillo di una vittoria può fare ugualmente bene.
Certo dispiace anche perché Tania Cagnotto non è eterna e forse le prossime Olimpiadi la potremmo ammirare per l’ultima volta.
Di certo la Tania Cagnotto non sarà nel 206 a Rio de Janeiro dove le piacerebbe andare come commentatrice.
Si ritiene una persona-atleta che si emoziona ed è rimasta sorpresa quando la sua compagna nei tuffi sincronizzati Francesca Dallapè ha dichiarato che la freddezza della Cagnotto le ispira tanta tranquillità.
TANTI AUGURI TANIA.
Written by Mario Lombardi modificated by Manager_Igor Scarabel
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